La scelta di avvicinarsi all’attività di Pet Therapy nasce dal profondo amore nutrito fin dall’infanzia per la natura, il regno animale e per i cani soprattutto, da tempo immemorabile compagni dell’uomo. Così, da quattro anni a questa parte, e non senza difficoltà, ho pensato di arricchire e completare le attività educative e ludico-ricreative presso le scuole, i Centri di Aggregazione e soprattutto presso i Centri per ragazzi diversamente abili con la presenza di animali da compagnia come criceti, coniglietti nani, tartarughe, gerbilli e dei miei due cani di razza boxer, senz’altro i più apprezzati per il loro “strano” aspetto e la loro imparagonabile indole. L’effetto tranquillizzante e motivante della relazione che si instaura tra gli animali ed i ragazzi coinvolti è sorprendente, tanto da suscitare in me la curiosità di conoscere più approfonditamente come questo particolare legame abbia il “potere” di agire in maniera positiva  in svariate patologie.

Sempre in ambito lavorativo, sono entrata in contatto con la Cooperativa “Pet Village” di Senigallia ed ho inizianto ad approfondire l’argomento accorgendomi della profonda dose di confusione ed ambiguità nell’inquadramento dell’attività di pet therapy, forse per la comune tendenza a banalizzare il rapporto uomo-animale, che porta a considerare l’attività di pet therapy come qualcosa di intuitivo, che non richieda una specifica preparazione in merito, od un intervento sempre beneficiale, o tutt’al più neutro, che non richieda particolari accortezze, se non quelle di ordine sanitario, come, ad esempio, il far attenzione che l’animale non diffonda malattie o non sia pericoloso.

Così, per non correre il rischio di banalizzare la pratica di questa attività coterapeutica, nonostante non vi siano ancora leggi ben precise in merito, ho deciso di prendere il titolo di Operatore Pet Therapy presso la sede di Macerata della Cooperativa Pet Village.